Il 26 agosto a Toro si svolge la festa per celebrare San Mercurio Martire, un soldato sotto gli imperatori Decio (249-251) e Valeriano (253-260), la cui carriera lo portò al rango di generale. Quando i due imperatori decisero di iniziare le loro persecuzioni contro i cristiani, Mercurio rivelò all’imperatore la propria fede. Fu per tre volte torturato ma per tre volte venne miracolosamente guarito da un angelo. Infine fu condotto in Cappadocia, sua patria d’origine, e lì decapitato.
Nella giornata del 26 Agosto alle ore, si tiene il corteo delle autorità e dei gonfaloni, che parte dal Monumento dei Caduti, per incamminarsi verso la chiesa per assistere alla messa.
Come da tradizione prima che la processione si avvii, la statua del “soldato” San Mercurio sosta davanti al monumento dei caduti toresi di tutte le guerre, mentre la banda dopo gli squilli della tromba e il silenzio esegue “La leggenda del Piave”.
A sera il concerto bandistico tradizionale in Piazza del Piano, al termine del quale, a mezzanotte in punto, segue l’ormai tradizionale Incendio del Campanile: fuochi pirotecnici di suggestione assoluta, ideati da Padre Gaetano iacobucci e realizzati da 2014 in poi.







