Secondo la tradizione, la festa del grano di Jelsi nasce nel 1805 in seguito al terremoto del 26 luglio di quell’anno, per ringraziare Sant’Anna per aver difeso e protetto il paese.
Da allora, a memoria d’uomo, ogni 26 luglio è portata in processione la statua di Sant’Anna. Alla quale si chiede la protezione dal terremoto e dai mali futuri attraverso l’offerta di spighe di grano.
Questa tradizione si inserisce nei riti agrari mediterranei, trasformandosi nel tempo in una manifestazione comunitaria che mescola cultura agricola, fede e arte popolare.
Il giorno della festa, circa quaranta tra traglie e carri sfilano lungo il corso principale del paese, guidati dal “carro della Santa”, cui segue una sequenza di mezzi tradizionali e carri allegorici più moderni che rappresentano scene di vita contadina o elaborazioni figurative in grano.
I carri non sono più semplici offerte devozionali: diventano vere e proprie opere d’arte, tanto che oggi alcune di queste sono custodite nel MUFEG – Museo di comunità, dove sono conservate insieme agli strumenti, alle figure dei carristi, traglieri e “maestri apparatori”.
Tutta la comunità è coinvolta nei preparativi: dalla mietitura alla realizzazione delle trecce di grano che decorano le strade, ed è un impegno che dura per oltre un mese.






