La festa nasce negli anni ’30, grazie all’iniziativa di Amabile Tezzon, una levatrice arrivata a Gildone nel 1936 da Rovigo, profondamente devota a Sant’Antonio di Padova. Fu lei a iniziare la tradizione di raccogliere pane e farina, farli benedire e distribuirli ai bisognosi il 13 giugno, in onore del santo.
Nei giorni precedenti la celebrazione, le giovani del paese realizzano ceste di vimini — decorate con il giglio simbolico — nelle quali viene disposto il pane benedetto.
Il giorno della festa inizia con la distribuzione del pane benedetto tra la popolazione, accompagnata dal suono della banda musicale. Seguono la processione, la Santa Messa e, a chiusura, un suggestivo falò realizzato dai ragazzi del paese.
Durante la processione, le donne trasportano le ceste col pane sulla testa, con un peso che può arrivare fino a 15 kg, insieme ai tredici monacelli, alle statue dei santi e ai bambini della Prima Comunione.
Le vie del paese sono addobbate con un’infiorata preparata dalle ragazze del posto, raccolgono fiori di campo e decorano gli spazi cittadini.







